Venerdì, 19 Ottobre 2018
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Si è tenuta venerdì 19 ottobre, presso la Sala della Giunta Municipale, la conferenza stampa di presentazione del progetto per la Città relativo al ripristino dei cippi commemorativi del Parco della Rimembranza. Sono intervenuti Giorgio Rossi (Assessore a cultura, sport, giovani e servizi finanziari), Elisa Lodi (Assessore ai lavori pubblici), Tiziana Napolitano (Dirigente scolastica), Roberto Spazzali (docente), Samuele Del Prete (rappresentante degli studenti), Fredi Luchesi (Consigliere Progetti del Rotary Trieste Nord) e Maurizio Burlo (Presidente provinciale Ass. Naz. Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra).
L’assessore Rossi ha evidenziato come il progetto si sia inserito in un ambito di educazione civica, molto sentito in città, specialmente nella ricorrenza del primo conflitto mondiale e ha apprezzato oltre alla disponibilità, anche lo spirito civico che gli studenti percepiscono attraverso la famiglia e la scuola, ma che hanno saputo dimostrare “sul campo”.
Il Parco della Rimembranza – ha ricordato l’assessore Lodi – è nato nel 1926 a memoria del sacrificio dei tanti soldati della Prima guerra mondiale, cui successivamente si sono voluti ricordare combattenti di altri conflitti. Questo progetto è stato di grande valenza, non solo per le finalità didattiche, ma pensa già al risvolto turistico che potrà avere la rivalutazione di un parco dedicato alla memoria. Ricorda come il Comune intenda collaborare con la Scuola a queste finalità e abbia stanziato 100 mila euro per la riqualificazione dell’area, realizzando magari un percorso didattico per gli utenti del Parco, con la collaborazione dell’ing. Cortese (Lavori pubblici del Comune).
La prof. Napolitano ha ringraziato tutta la comunità scolastica che ha partecipato all’iniziativa, mettendo a disposizione tempo, strutture e tecnologie, e ha ribadito come il concetto didattico sia in evoluzione e stia vivendo una nuova didattica innovativa, che va al di là del semplice progetto alternanza/lavoro, ovvero lavoro in sinergia con e per il territorio. Questo progetto è un’apripista nel mondo del lavoro.
Il prof. Spazzali ricorda che un progetto simile era in ambito della scuola/lavoro era stato attivato per la Risiera di San Sabba nel 2015 e si è voluto proseguire su questa linea, restituendo alla cittadinanza un patrimonio dimenticato. È stato un progetto molto faticoso, durato tre anni scolastici, che ha visto il puntuale rilevamento di ben 1313 cippi, la ricostruzione biografica di ogni nominativo, grazie alla collaborazione dell’archivio comunale e dell’anagrafe che hanno messo a disposizione dossier inediti. Ha ricordato come l’area era in passato abbandonata da molto tempo e depauperata da atti vandalici che spostavano, rompevano i cippi e come l’amministrazione abbia all’epoca provveduto al semplice ripristino e alla pulizia dei marciapiedi. Ora i cippi sono stati censiti con rilievo topografico e ben 500 cippi in due settimane sono stati ripuliti, riscritti e ricollocati, con grande sensibilità degli studenti.
Samuele Del Prete, a nome di tutti i suoi compagni, ringrazia i docenti, in particolare i professori Roberto di Mattei e Matteo Bertuzzi, nonché il prof. Spazzali per la formazione storica. Ricorda come il progetto abbia seguito tre fasi: rilievo fotografico sul campo, rilievo topografico con posizionamento e ripulitura dei cippi con ricollocazione.
Fredi Luchesi ha ricordato come il Rotary, fra le sue finalità istituzionali, svolga e realizzi progetti a favore della comunità, con l’impegno personale dei soci o con attività di supporto professionale. In questa particolare circostanza, il Rotary Trieste Nord aveva intrapreso con l’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra già nel 2015 un progetto nel Parco della Rimembranza dove soci volontari avevano prestato personalmente opera di pulizia delle lapidi in un campo. Successivamente, visto il concomitante impegno delle scuole nel Parco e la collaborazione professionale con alcuni docenti, Luchesi aveva portato avanti il progetto giungendo a una convenzione fra Rotary Trieste Nord e l’Istituto Deledda-Fabiani. Luchesi si complimenti infine per lo straordinario impegni dei ragazzi, realmente eccellenze.
Maurizio Burlo ricorda come nasce l’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra nel 1917 quale ente a custodia e supporto delle famiglie. L’Associazione, dagli elenchi forniti all’epoca direttamente da Roma, ha cercato di mantenere viva la memoria, in particolare per i familiari delle generazioni successive, senza aver peraltro specifiche indicazioni di riferimento o collocazione sul campo. Nel 2016, ottenute le necessarie autorizzazioni, si è iniziato il recupero con i tecnici e i soci volontari del Rotary che ha portato alla felice conclusione in questi giorni attraverso il coinvolgimento della Scuola.
Burlo ha voluto infine ringraziare tutte le persone coinvolte in questo progetto che fa onore alla Città, a salvaguardia della memoria di tutti i caduti, a custodia di questo patrimonio poichè “solo non dimenticando le immani catastrofi e dolori patiti dalle nostre genti, con le guerre del passato, potranno evitare che nel futuro ciò accada nuovamente”.