Nel pieno centro di Trieste, sulle pendici del Colle di San Giusto, esiste, dal maggio 1926, il Parco della Rimembranza.
In mezzo ad un'area verde attraversata da Via Capitolina, la strada che conduce in cima al Colle, è possibile scoprire questo piccolo angolo di natura caratterizzato da una serie di pietre carsiche su cui sono stati scritti i nomi dei triestini caduti nelle guerre ed i reparti di cui facevano parte.
I parchi della Rimembranza sono un'istituzione nata negli anni ’20 e promossi da Dario Lupi, ai tempi sottosegretario dell'Istruzione. Ispirato dall'albero della libertà, uno dei simboli della rivoluzione francese, Lupi incentivò ogni scuola italiana ad inaugurare uno "spazio sacro" in ricordo di coloro che avevano combattuto nella Grande Guerra. Venne così creato uno spazio di devozione ma allo stesso tempo di controllo sulla memoria legata al conflitto del '15-'18.
Il Parco della Rimembranza di Trieste è un luogo della memoria, realizzato per il ricordo e la riflessione. È ricco di lapidi di ogni forma e dimensione, con uno o più nomi di caduti delle due guerre mondiali. È diviso in 26 settori, in cui sono collocate le pietre carsiche. Quelle dedicate alla Prima Guerra Mondiale sono comprese tra i settori 16 e 25, anche se oggi, al loro interno, è possibile trovare pietre che ricordano anche battaglie successive, come la Guerra Civile Spagnola, le Guerre d'Africa e la Seconda Guerra Mondiale.
Leggere le lapidi è un momento coinvolgente ed emozionante se si pensa a quanti hanno perso la vita per l’ideale della Patria, per difenderne i confini.
Anche nel centro cittadino di Trieste si trovano lapidi commemorative, anche altre città hanno le loro lapidi, ma, nel Parco della Rimembranza, vediamo le lapidi raccolte in un unico ambito.
Questo Parco è di dimensioni ragguardevoli, tenuto conto della sua collocazione nel centro della città ed ha un significativo valore morale.
Complessivamente le lapidi sono 1073. Esse sono costituite da pietre calcaree naturali non lavorate, su ognuna delle quali è scolpito il nome del caduto ricordato evidenziato in colore rosso.
Nelle foto pubblicate è rappresentata la condizione originale e quella attuale dei cippi. Come si può notare il passare del tempo ha sia ossidato il calcare che compromesso la nitidezza delle iscrizioni. Il risultato è una pietra sostanzialmente scura ed una scritta quasi completamente cancellata.
L’intervento proposto consiste in:
Pulizia delle pietre con l’utilizzo di sostanze adatte fino ad ottenere l’originale colore calcareo bianco;
Pulizia delle incisioni;
Colorazione delle incisioni con vernice rossa adatta allo scopo;
Eliminazione delle erbacce nel solo intorno del singolo cippo.
I costi si sono notevolmente ridotti visto che l’opera di restauro è stata messa in atto dai Rotariani che, in tal modo, con opera di attivo volontariato, curano direttamente gran parte dell’intervento.
Il progetto si completerà con la predisposizione di alcune tabelle esplicative ad uso dei turisti che, ogni anno, visitano Trieste ed il Castello di San Giusto.
Al riguardo è da tener presente che il Castello ed suoi dintorni, con attraversamento quindi del Parco della Rimembranza attira oltre 300.000 turisti all’anno dei quali gli stranieri sono circa la metà.
Grazie a tutti gli amici che si sono adoperati nell’organizzare il service, in primis Fredi Luchesi, Marino Benussi, Mario Costa e Giuseppe Patti.
Grazie anche a tutti gli amici che hanno collaborato in questa prima fase del service: Mara Costa, Nicoletta Cavalieri, Paola Pavesi, Bruno e Anna Soldano, Giulia Sardina, Fausto Benussi, Sergio Flegar, Jan Kaspar, Roberto Carollo, Pier Luigi de Morpurgo, Antonio Masoli, Silvio Spagnul, Tommaso e Giovanni Luchesi.