da Mercoledì, 07 Giugno 2017 a Giovedì, 08 Giugno 2017
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Cosa hanno in comune uno scienziato, un manager pubblico, un’insegnante, una casalinga, un commercialista, un ingegnere e quanti altri? Sino al 16 novembre dello scorso anno, la mia risposta sarebbe stata: NULLA.

Un pout pourri di professionalità, di esistenze, di esperienze di vita completamente diverse avrebbero, sì, potuto confluire in un rafforzamento di rapporti di amicizia, ma niente di più. E invece ecco “I Ragazzi del coro” che, da quella fatidica data, con impressionante progressione, hanno saputo con fatica, con impegno e con assiduità creare un gruppo che ha calcato addirittura le scene con una produzione teatrale.

Non si è trattato certo di Shakespeare, ma di una commedia brillante in dialetto di Giuliano Zannier, ma invito chiunque a riflettere su questo punto: dopo gli studi scolastici, quanti di noi si sono cimentati su brani o poesie da imparare a memoria? La progressione, alla quale ho fatto riferimento, si è declinata sia in prove prima settimanali, poi bisettimanali, poi più volte la settimana, sia in utilizzo prima della nostra sede, poi una sede teatrale, poi un’altra ancora, sia in prove di recitazione prima col brogliaccio, poi a memoria. Rammento che l’età degli attori andava dai giovanissimi, ai giovani, ai mediamente giovani, ai… diversamente giovani. C’è stata qualche rinuncia sia per motivi di lavoro che per motivi di rottura (non di scatole ma di femore!) ma le avversità non hanno frenato entusiasmi e impegno.

Siamo sinceri, il 16 novembre si è presentata al Presidente/regista/attore una specie di armata Brancaleone da Norcia...

Ma Fredi (Luchesi, Presidente 2016/17 ndr) è riuscito a individuare le singole potenzialità, a farle emergere, a stimolarle. Il risultato finale, dobbiamo ammetterlo, è stato al di sopra di ogni più rosea aspettativa. E non mi riferisco solo alla prestazione artistica de “I ragazzi del coro”, ma anche al risultato economico che, grazie alla generosità di soci e amici, è stato anch’esso superiore ad ogni aspettativa con la conseguente possibilità di incrementare il budget da destinare alla nota iniziativa pro terremotati di Roio Piano. Il Presidente ha sussurrato che per lui questo (lo spettacolo) è stato il più riuscito dei service della sua annata. Gli do pienamente ragione perché, vi assicuro, ho partecipato alla chat di Gruppo di Whats App e ho potuto assistere al travaso di amicizie formali o poco più, in affettuose amicizie: I RAGAZZI DEL CORO LA MATTINA SI DANNO IL BUONGIORNO IN CHAT E LA SERA LA BUONANOTTE!

Come dare torto a Fredi, che ora ha il problema opposto: prima doveva farli crescere, ora deve frenarli: chi vuole andare a Parigi, chi a Broadway, chi vuole formare una compagnia stabile, chi vuole proporsi per testi più impegnativi! Ovviamente, sto scherzando, ma fino ad un certo punto, sia perché chi ha assistito alle due rappresentazioni si è sinceramente divertito, sia perché, se Rotary vuol dire amicizia, amicizia è la bandiera che hanno issato i nostri amici attori/rotariani e a questo alzabandiera sono stati purtroppo assenti ingiustificati (certo non tutti) troppi rotariani nostri consoci ma soprattutto (anche qui salvo sparute eccezioni), soci dei Club cittadini nonostante la importanza mediatica che è stata data alla rappresentazione.

Non posso che concludere in un modo: BRAVI RAGAZZI DEL CORO!

 

Bruno Soldano, Vice Presidente del Club 2016/17