Il 16 maggio 2021 è scomparso l'amico rotariano Marcello Pollio. Ecco come lo ricorda Bruno Soldano:
Purtroppo è arrivato nuovamente il momento di ricordare un amico che da poco ci ha lasciato, l’ing. Marcello Pollio. Personalmente mi rimane una seppur minima soddisfazione, quella di essere riuscito, insieme a Sergio (Flegar), ad accompagnare un’ultima volta ad una nostra conviviale un Marcello, seppur già debilitato dalla malattia. Si pensi che per passare dall’uscita dell’ascensore di casa sua alla portiera della macchina, vale a dire per percorrere una manciata di metri, impiegò quasi dieci minuti.
L’ing. Pollio è era la classica persona di cui si potrebbe parlare a lungo per quanto fosse bravo, intelligente, stimato e chi più ne ha più ne metta, come tradizione vorrebbe dopo il suo decesso. Io invece non intendo fare un ‘coccodrillo’ della sua scomparsa, ma ricorderò solo pochi aneddoti perché se volessi tracciarne un ricordo esaustivo potrei condensarlo in un’unica parola: gentiluomo! Non scevro da una meravigliosa ironia e chiuderei lì. Avrei così ricordato l’essenza della sua personalità.
Da vero gentiluomo, teneva moltissimo al suo aspetto. Per parecchi anni, diventato ‘diversamente giovane’, passava alcuni giorni alle terme di Roganska perché, mi diceva testualmente, “devo far sparire i piccoli guasti che l’età procura al mio corpicino”.
Lo ricordo alle nostre conviviali sempre vestito in modo inappuntabile, proponendosi come una presenza di gran classe mai semplicemente formale e supponente, ma sempre condita da una buona dose di ironia, sia verso se stesso che verso gli altri.
L’ultima volta che l’ho visto, tempo addietro, mi ha ricevuto a casa sua seduto sul divano, orgogliosamente impettito, anche se ormai in precaria situazione di salute: perfettamente lucido e vestito in gilet, cravatta regimental e pantaloni dalla piega impeccabile (della serie la classe non è acqua! E della serie… Grety come lo hai coccolato!).
Ho detto gentiluomo non solo nel suo aspetto formale, ma soprattutto nella sua quintessenza sostanziale.
In una delle conviviali natalizie degli auguri, vinse un manichino artisticamente decorato da mia moglie Anna: ebbene, il giorno successivo le fece pervenire un enorme cesto di stelle di natale con la foto del manichino vinto nell’arredamento della sua casa.
Particolare curioso: nelle estrazioni delle conviviali natalizie lui e Grety erano famosi per essere grandi accaparratori di premi. L’ultimo, uno splendido Borsalino, offerto da Sergio Godina, perfettamente adatto alla personalità di Marcello.
Con lui una ‘vecchia guardia’ ha lasciato a quelli come me, nuova ‘vecchia guardia’, un compito che non so se sapremo assolvere al livello delle loro personalità. Il Rotary Trieste Nord di Harry Mandler, di Piero Valenzin, di Fulvio Di Marino, di Sergio Spagnul di Gabrio de Szombathely, di Piero Fogazzaro, di Luciano Savino di Alfredo Bleiweiss e tanti altri, potrà continuare ad avere la stessa rilevanza e autorevolezza con la quale riuscirono a caratterizzarlo?
Chiudo ribadendo che per me non c’è miglior aspetto caratteriale di un uomo se non l’ironia e il nostro Amico ne aveva sempre in abbondanza e sottolineo bonaria ironia e mai becero sarcasmo!
E a questa ironia faccio appello: Marcello, non sgridarmi dall’aldilà se qualche volta alle conviviali sotto il blazer… porto i jeans!
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Marcello Pollio era nato a Monfalcone il 24/2/1925. Si è diplomato al liceo scientifico “G. Oberdan” di Trieste, e quindi laureato in Ingegneria Navale e Meccanica presso l’Università di Trieste nel 1949.
Ha iniziato la sua attività al cantiere San Marco dell’allora ‘Crda’. Nel 1955 è entrato nel Lloyd’s Register of Shipping, con incarichi di sorveglianza e collaudo di navi mercantili in costruzione ed esercizio; si è dedicato all’approvazione disegni presso la sede centrale di Londra e quella di Genova.
Ha condiviso con tanti amici rotariani la passione per lo sci, l’equitazione e la vela; è stato socio benemerito dello Yacht Club Adriaco.
Rotarianamente, Marcello è stato presentato al Club da Sergio Spagnul il 12 dicembre 1978, sotto la presidenza di Paolo Fusaroli; ha fatto parte di alcuni Consigli Direttivi e ha presieduto il Club nel 1989/90.
Parlava benissimo l’inglese e il tedesco, partecipando con assiduità e facendo molte amicizie rotariane nel Club contatto di Klagenfurt Wörthersee.