Temevamo che il tempo non ci fosse propizio ma ci siamo dovuti ricredere... era una giornata perfetta ma a voler essere pignoli un po’ troppo calda e afosa. Eravamo una quarantina di soci con familiari o amici dei club di Trieste Nord, Muggia (che aveva organizzata la gita) e Trieste. Avevamo previsto di spostarci a Gorizia con un bus alzandoci ad ore antelucane, ma tant’è… ogni tanto ci può stare.
La linea ferroviaria Transalpina, lunga quasi 145 km, era stata realizzata all’inizio del ‘900 dall’Impero Asburgico per collegare l’Europa centrale al Mare Adriatico e al suo maggior porto: Trieste. Realizzata in soli cinque anni (1901-1906) di alacri lavori condotti da valenti tecnici e migliaia di operai, aveva contribuito non poco allo sviluppo del nostro porto, base per i traffici commerciali per l’Impero che comprendeva, oltre all’attuale Austria, anche l’Ungheria, la Cechia e la Slovacchia per non parlare dell’attuale Slovenia, Croazia e Serbia.
Caratteristica principale della tratta ferroviaria è l’utilizzo di una vecchia ma mai doma vaporiera di inizio secolo, naturalmente a carbone, con tanto di sbuffi neri che ci hanno imbrattato vestiti e capelli oltre ogni immaginazione. Peraltro lo sapevamo ma nei tempi andati l’ecologia non esisteva e nessuno immaginava quali risultati negativi avrebbe prodotto il tumultuoso sviluppo industriale!
Alla stazione di Gorizia ci ha accolto un capostazione vestito d’epoca con due signorine anch’esse agghindate allo stesso modo e poi un piccolo complesso musicale formato da tre musicisti: un fisarmonicista, un trombonista e un bassista che ci hanno allietato anche in treno, ovviamente solo con marcette e mazurke d’epoca, altrimenti che treno storico sarebbe stato!
Arrivati in orario alla stazione di Bled, un bus ci aspettava per portarci a visitare il Castello situato su uno sperone roccioso a picco sul Lago, uno dei più antichi della Slovenia. Sembra che la sua prima menzione scritta risalga al 4611 quando Enrico II, re di Germania, assegnò questa terra al vescovo di Bressanone Adelberone.
Dopo la visita, altro spostamento verso il Lago e pranzo prenotato in un albergo sul lungolago con vetrata panoramica; piacevoli conversazioni durante il pranzo e quindi via libera per passeggiate lungo lago (un’ora e mezzo) mentre qualcuno più saggiamente ha optato per il trenino elettrico. Caldo afoso per cui qualcuno ha saggiamente optato per un bel bagno ristoratore nelle acque del lago che ha una temperatura quasi costante di 24-25 gradi stante una sorgente calda che lo alimenta.
Rientro un po’ alcolico tra vino e birra approfittando della carrozza ristorante e della gentile offerta libagione di alcuni tedeschi che volevano bere in compagnia. A giusto coronamento di una bella giornata rotariana trascorsa in ottima compagnia.
S.F.
P.S: tanti ringraziamenti all’amico Roberto Carollo che, grazie alla sua professione ma anche alla grande passione per il trasporto su rotaia, ha saputo intrattenere brillantemente tutti i presenti con interessantissime spiegazioni tecniche e storiche durante tutto il viaggio.